La protesta confusa degli agricoltori.

13/02/2024 10:01:00 - autore: rialfio - categ.: Globalizzazione

 

La protesta confusa degli agricoltori. I trattori servono a poco in balia delle tempeste!

Il green deal è un piano varato in direzione favorevole degli agricoltori, con l'intensificarsi degli eventi estremi saranno loro a subire le conseguenze più pesanti.

C'è un pò di confusione in questa protesta : da un lato si continua a colpevolizzare le decisioni europee prese a favore della transizione ecologica, come il 4% del totale dei terreni nelle disponibilità delle aziende lasciati senza coltivo, e la riduzione dell'impiego dei fitofarmaci.

Due ordinanze più che giustificate:

riguardo la prima, qualsiasi agronomo interrogato sull'argomento sicuramente risponderà che da sempre nel mondo agricolo si è lasciato parte dei coltivi a maggese, una buona pratica che consiste nella messa a riposo di parte dei terreni per renderli più fertili.

La questione dei fitofarmaci riguarda da un lato la salute pubblica, è indubbio che il trattamento con i pesticidi protegge le colture ma ingenera malattia nel consumare i prodotti trattati. Una attenta regolamentazione quindi porta ad una migliore qualità del prodotto e nello specifico del caso italiano giustifica ancor più l'etichetta made in Italy.

Certo non è accettabile che in Europa si permetta la commercializzazione di prodotti che non rispettano queste norme. Le derrate agricole non assoggettate al divieto dei pesticidi sono molto meno costose da produrre e forte di un prezzo più basso, risultano vincenti sul piano della concorrenza con quelle prodotte gli agricoltori europei. Un confronto leale in un libero mercato richiede norme condivise e da tutti rispettate.

Un'altra importante questione è la revoca del benefit nell'acquisto dei carburanti, ma questo è un problema che riguarda la nostra politica estera (nostra per modo di dire dato che ci viene dettata del nostro alleato/padrone statunitense ed in taluni casi poi nell'eseguire siamo ancora più realisti del re).

E' la guerra il nemico, nostro e degli agricoltori. E' la guerra che fa aumentare i prezzi del petrolio e del gas e quindi dell'energia ed è colpa della scelta del governo europeo e dei suoi stati membri nel continuare questa guerra dissennata. Essi sono colpevoli per mancata volontànegoziale, infatti non hanno posto in essere la più timida delle trattative ed anzi fomentano la guerra fornendo sempre più armi ai guerreggianti.


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  artzoe



 27/08/2025 12:02:45

C'è sempre chi ingenera confusione per farci allontanare dalla verità . spero che gli agricoltori, ma non solo loro, abbiano capito.

  Carlino

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 24/10/2025 11:56:37

Il nemico numero 1 siamo noi stessi, l'alterazione del clima diventerà il flagello più doloroso di mille guerre e la prima vittima è il settore agricolo


 21/11/2025 14:22:26

La crisi climatica supera regolarmente i livelli di guardia, i temporali che provoca sono sempre più devastanti, l'ultimo nella provincia di Gorizia con due dispersi oltre ai danni considerevoli alle case ed alle colture. Contro chi protestare? Appare chiaro che la diminuzione dei prodotti agricoli che ne deriva non può essere assorbita tutta dal consumatore già in affanno a causa dei prezzi esorbitanti. Anche i produttori ed in questo caso gli agricoltori dovranno partecipare al contenimento dei costi. Contro chi protestare?

  caballero

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