Forse comici e cantautori possono arginare il fallimento della politica
Dall''''album PARNASSIUS di F.GUCCINI del 1993 una canzone che descrive
chiaramente, riportandone le sensazioni ed i ricordi, il periodo
immediatamente seguente la inchiesta denominata mani pulite.
Mani pulite fu l''''azione della Magistratura che rivelò il malaffare e la corruzione di molti esponenti politici, tanti, si da definire quel
sistema politico: Tangentopoli.
A
quella tangentopoli ne è seguita un''''altra di proporzioni maggiori che
ha condotto il nostro paese in un "cul de sac". I responsabili, non
ancora pachi dello sfascio che hanno procurato ed anche per evitare di
pagare il conto che si preannuncia piuttosto salato se le leve del
potere dovessero finire in mani estranee alle loro lobby, tutti i giorni
affollano i talk show di nostra signora dell''''ipocrisia, e qui
non diciamo altro e demandiamo all''''arte, ad una prosa sicuramente più
illuminante, che a distanza di 20 anni ci descrive quello che stiamo
vivendo e testimonia quanto sia difficile il cammino per liberarsi dei
parassiti sociali che affliggono l''''Italia.
Ecco il testo del componimento di Francesco:
Alla fine della baldoria c''''era nell''''aria un silenzio strano,
Qualcuno ragliava con meno boria e qualcun altro grugniva piano;
Alle sfilate degli stilisti si trasgrediva con meno allegria
ed in quei visi sazi e stravisti pulsava un''''ombra di malattia.
Un artigiano di scoop forzati scrisse che Weimar già si scorgeva
e fra biscotti sponsorizzati videro un''''anchornman che piangeva.
E poi la nebbia discese a banchi ed il barometro segnò tempesta.
Ci risvegliammo più vecchi e stanchi, amaro in bocca cerchio alla testa.
Il mercoledì delle Ceneri ci confessarono bene o male
che la festa è ormai finita è ormai lontano il carnevale
e proclamarono penitenze in giro andarono col cilicio
ruttando austeri: "Ci vuol pazienza! sempre adelante ma con juicio
e fecero voti con faccia scaltra nostra signora dell''''ipocrisia
perche una mano lavasse l''''altra tutti colpevoli e così sia
e minacciosi e un pò pregando incenso sparsero al loro dio
sempre scusando sempre cercando il responsabile non certo io.
La domenica di mezza quaresima fu processione di etere di stato
dei puttanieri a diversi pollici dei furbi e dei "chi ha dato ha dato"
ed echeggiarono tutte le sere come rintocchi schioccanti a morte
"amen mea culpa e miserere" ma neanche un cane che sia risorto.
E i cavalieri di tigri a ore e i trombettieri senza ritegno
inamidarono un nuovo pudore, misero a lucido un nuovo sdegno;
si andò alle prime con casto lusso e i quiz pagarono sobri milioni
e in pubblico si linciò il riflusso per farci ridiventare buoni.
Così domenica dopo domenica fu una stagione davvero cupa
quel lungo mese della quaresima rise la iena ululò la lupa,
stelle comete ed altri prodigi facilitarono le conversioni,
mulini bianchi tornaron grigi, candidi agnelli certi ex leoni
Soltanto i pochi che si incazzarono dissero che era l''''usato passo
fatto dai soliti che ci marciavano per poi rimetterlo sempre là, in basso
poi tutto tacque, vinse, ragione si placò il cielo, si posò il mare,
solo qualcuno in resurrezione, piano in silenzio,
.........tornò a pensare.