La Lettera di
Corrado.
Un enorme grazie
agli amici di Articolo21 e di Change.org, per aver promosso la petizione in mia
difesa e a tutti quelli che l'hanno diffusa e firmata. Con l'occasione ringrazio
anche i molti giornalisti che hanno preso le mie parti scrivendo della querelle
tragicomica di Padre Pizzarro. Ciò detto è probabile che abbiamo
sopravvalutato tutti le minacce dell'Aiart, associazione che pretende di
rappresentare i telespettatori cattolici, di cui ne io, ne voi, ne i
telespettatori cattolici avevamo mai sentito parlare. Vorrei innanzitutto
precisare, anche se è stato già fatto altrove, che La7 non stava mandando in
onda un mio nuovo programma, ma la ripresa televisiva di uno spettacolo teatrale
del 2010, già replicato su Sky decine di volte, e anche in chiaro sul canale del
digitale terrestre Cielo, pubblicato in DVD, presente da tempo su youtube etc.
L'Aiart poteva legittimamente non esserne a conoscenza, o essere stato
appena fondato e voler recuperare il tempo perduto, ma non lo era neanche del
fatto che i reati di opinione, insieme al vilipendio ecc. sono stati fortemente
ridimensionati nel nostro ordinamento. Gli attuali limiti della satira, si parli
di politica o di religione, si riducono sostanzialmente alla calunnia o
all'insulto personale, per i quali la legge, come è noto, prevede il diritto di
querela. Dunque paradossalmente avrei più speranze io di sfidare l'Aiart in
tribunale per le parole offensive che mi rivolge nei suoi comunicati, senonchè
l'ultimo di ieri, in cui si dice soddisfatta delle mie scuse, estorte per gioco
in una gag de Le Iene, mi ha riempito il cuore di tenerezza. In merito
all'offesa confesso di non capire esattamente cosa sia il sentimento
religioso perchè sfortunatamente non ne sono dotato. Ho sempre pensato che
essere intimamente credenti non possa essere troppo diverso dall'essere
intimamente liberali, o socialisti, o vegani. Si tratta di amare e riconoscersi
in delle idee, in una visione della società e del mondo, e le idee non sono
sacre e intoccabili solo perchè noi crediamo così fortemente in esse; vivono nel
dibattito pubblico, confrontandosi e dovendo convivere con idee diverse e a
volte opposte. Spero di non offendere nessuno se affermo che l'esistenza di
un creatore, l'inferno, il paradiso, l'immortalità dell'anima, il giorno del
giudizio ecc. siano, fino a spettacolare prova contraria, soltanto delle idee,
delle opinioni che si è liberissimi di sostenere purchè non si tenti di imporle
agli altri come un tabù inviolabile. Che il sentimento religioso non possa
reclamare una superiore legittimità , perchè supportato, mi dicono, da pervasiva
e speciale intuizione, appare evidente dal fatto che le credenze religiose
sono tante, più di quelle da cucina dell' Ikea, e producono purtroppo
affermazioni contrastanti. Un buddista e un cattolico, egualmente
persuasi della loro fede, saranno certi di saperla molto lunga sull'origine e il
senso dell'omo e dell'universo, ma almeno uno di loro, al momento del trapasso,
avrà una sorpresa. Ciò dovrebbe suggerire che convinzione sentimentale
profonda e verità siano sostanzialmente due cose diverse. Si obietterà ,
magari stavolta tra i denti, che l'unica fede valida sia la nostra (e
raramente qualcuno insorge perchè sia stata offeso il sentimento religioso di
qualcun altro), eppure non tutti i credenti si offendono, alcuni addirittura
ridono, e spero che L' Aiart non pensi che a persone di questo genere siano
capitati in sorte una fede o un sentimento di serie B. Mi conforta che
questa associazione limiti la sua vigilanza ai nostri canali generalisti; al
confronto di ciò che osa la satira in Inghilterra, in Francia o negli Stati
Uniti, il mio Padre Pizzarro fa la figura del tenero Giacomo della Settimana
Enigmistica. Ma il nostro è un paese laico e democratico dove un presidente
del consiglio che nessuno di noi ha eletto, come primo atto ufficiale va a
porgere i suoi omaggi al Papa. E il motivo per cui io e i miei colleghi
scriviamo e recitiamo cose come Padre Pizzarro è che l'Italia sembra spesso
uno stato teocratico di fatto. Solo pochi anni fa un ministro
dell'istruzione avanzava, con un certo successo, la proposta di abolire Darwin
dall' insegnamento scolastico per rispetto ai creazionisti, che ancora ci devono
spiegare (come diceva un noto comico americano) perchè Dio prima di
creare l'essere a sua immagine e somiglianza si sia gingillato per milioni di
anni coi dinosauri. Dunque non mi stupisce troppo che una minoranza di
ferventi religiosi, invece di limitarsi a cambiare canale, si senta in diritto
di chiedere una punizione legale, e questo rende, e temo renderà ancora,
iniziative come la vostra necessarie a difendere e ribadire civilmente la
libertà di tutti. In molti anni di televisione non credo di essermi
guadagnato la fama del provocatore seriale, a caccia di polemiche per ottenere
attenzioni e notorietà , ne quella di un comico particolarmente violento o
volgare. Ho sempre fatto il mio lavoro seguendo il mio sentimento satirico ,
parlando di tutto e di tutti nel modo più libero che mi è stato e che mi sono
concesso. So inoltre cosa significhi sentirsi indignati. Le affermazioni
fatte da esponenti di quel mondo, o da politici che, più o meno sinceramente,
parlano e decidono in sua difesa, delle nostre scelte in materia di sessualità ,
diritti, vita e morte, mi hanno offeso numerose volte e continuano ad offendere
il mio sentimento laico. Per questo ogni tanto Padre Pizzarro parla ed altri
oltre a lui e dopo di lui parlano e parleranno.
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