Meno CO2 per la crisi, piu' opportunita' per il clima

03/04/2014 19:34:00 - autore: caballero - categ.: Ambiente & Sostenibilita


Se non si cambiano le politiche energetiche, tutte imperniate sui combustibili fossili, l' impatto dei cambiamenti climatici diverrà insostenibile.


Meno CO2 per la crisi, più opportunità per il clima; a sostenerlo è la International Energy System (IEA) nel suo rapporto annuale già dal 2009. Si afferma tra l'altro che la recessione economica sta portando degli effetti anche positivi; la minore produzione industriale ci mette in linea con l'obiettivo stabilito dal IPCC* di ridurre le emissioni di C02 entro i 450ppm (meno 50-80% rispetto al 2000) per riuscire a contenere al 2020 l'aumento del riscaldamento del globo terrestre entro i 2°C.
Non cogliere questo obiettivo vuol dire che diversamente da ora, che vediamo remarci contro solo i "creativi della politica e della finanza" e qualche piccola inondazione, esondazione e frana, ci troveremo certamente in un prossimo futuro a fronteggiare immani catastrofe "naturali" che assorbiranno in poco tempo tutte le nostre risorse conducendoci in scenari apocalittici.

Lungi da me fare del terrorismo psicologico, ma solo qualche fesso" potrebbe non scorgere il filo conduttore che esiste tra clima ed economia e quindi il benessere dei popoli.

L'opportunità della crisi consiste quindi nell''''impiego per la produzione di energia, di tecnologie alternative ai fossili che sono i diretti responsabili delle emissioni di gas serra.

E''un concetto già espresso lo so ..., nulla di nuovo ..., certo, ma quando si inizia?

Tutto quello che si è visto fino ad ora è andato nella direzione di mortificare e svilire questo settore, che ha lasciato sul campo parecchi posti di lavoro per colpa delle cieche politiche del governo interessate a finanziare, quando va bene, progetti assurdi tipo:

Si potrebbero creare altro che il berlusconiano milione di posti di lavoro; si potrebbe sconfiggere la crisi economica incentivando in maniera oculata le nuove tecnologie per produrre(fotovoltaico, solare termico, eolico, ... etc.) e per contenere i consumi(eco-ristrutturazioni con cappotti termici, infissi isolanti ed apparecchiature di produzione del calore efficienti) di energia. Il persistere della crisi è determinato, in maniera preponderante proprio dalla mancanza del lavoro, è il lavoro che produce ricchezza, non c'è bisogno di essere economisti per comprendere questo perciò non si capisce la cecità del governo se non si "malpensa" che non è il milanese aeroporto.
Il benessere: economico, qualità della vita, preservazione della salute del pianeta etc. passa senza ombra di dubbio dall'Europa, non certamente quella sola dell'euro, ma quella dei popoli, delle condivisione, della giustizia e della equità. Chi, se non una forte e convinta unione di popoli potrebbe imporre ai giganti economici come gli USA e la China il rispetto del protocollo di Kyoto da cui tra l'altro gli Stati Uniti hanno sempre dissentito ritenendolo dispendioso economicamente. Pur di affermare la loro supremazia nel mondo, questi paesi sono disposti a negare l'evidenza e continuare ad utilizzare quelle risorse  il cui uso forse non provocherà la fine dell'umanità ma sarà certamente responsabile di grossi problemi.

Per concludere vi segnalo un sito: www.meteogiornale.it

*1)  Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) o gruppo di esperti intergovernativo sui cambiamenti climatici, è l''''organismo che valuta l'impatto ambientale e socio-economico prodotto dai cambiamenti climatici. Designato dal Programma delle Nazioni Unite per l''''ambiente (UNEP) e dall''''Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) nel 1988, lavora sotto l''''egida ONU.


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 20/10/2025 16:48:34

Il motivo è da ricercare probabilmente nel Conto energia e certificati verdi. Finanziamenti statali erogati per energia prodotta da fonti rinnovabili e/o per impianti di produzione ad alta efficienza. Dico questo perchè si poteva certamente prevedera la penuria di utenze in una zona dedita ai prodotti agricoli, motivo che ha spinto Enel a contrattualizzare solo una parte della produzione. Uno straccio di Business planning avrebbe individuato subito la problematica e non penso che non l'abbiano redatto.