Sono delinquenti taluni imprenditori italiani?

I grossi imprenditori italiani scappano all'estero perchè sono
considerati, in buona parte ''delinquenti'' dai propri connazionali?
Per
fortuna, rispetto al quesito che ci poniamo, la maggior parte del paese
produttivo in Italia è formato da imprenditoria piccola e media; il problema è
che la maggior parte di queste aziende, rappresenta o rappresentava, il tessuto
di contorno alla grossa impresa, l indotto.
Da sempre la grande impresa ha
cercato di trarre quanto più utile possibile dai propri investimenti e questo è normale in un sistema di tipo capitalistico quale vige in occidente, eccezion
fatta solo per paesi scandinavi dove assume una forma più mitigata, sostenibile
si direbbe oggi.
Il made in Taiwan o Corea sono stati i marchi di origine più
visti sui prodotti di larga distribuzione, ed in special modo sull Hi-tek,
questo a dimostrazione che la delocalizzazione, pratica tutt altro che
recente.
Gli USA la hanno utilizzata con profitto dal dopoguerra ad oggi,
negli ultimi tempi però abbiamo assistito, con l aumento della disoccupazione
interna, come questa pratica gli si è ritorta contro. (Gli effetti nefasti della
delocalizzazione sono apparsi tardivamente solo perchè gli Stati Uniti
possedevano una ricchezza che gli è valso il titolo di Prima potenza mondiale dal
dopoguerra ad oggi).
La grande impresa italiana, attratta dalle condizioni
fiscali favorevoli che alcuni paesi, in Europa e nel mondo, hanno adottato per
esigenze di sostegno economico-sociale alle condizioni di non pieno sviluppo
delle relative popolazioni, insieme alla smodata bramosia di conseguire
facili utili, è emigrata.
Non un abbandono totale, qualcosa è rimasto
e non certo per rispetto alla patria, ma per continuare a godere di tutto ciò
che di buono questo paese squassato può ancora offrire:
- Il made in Italy che si può purtroppo apporre anche a merci prodotte in altre nazioni da aziende italiane.
- Un sistema di finanziamento alle imprese o ammortizzatori sociali studiato ad hoc da legislatori sponsorizzati da certa imprenditoria, infatti appare come aiuto al popolo ed invece favorisce soprattutto le aziende.
Diciamo che già il fatto di abbandonare il proprio paese dopo che di esso si è beneficiato per:
- Finanziamenti quasi interamente a fondo perduto: per installazioni, ammodernamenti e sotto la voce -sostegno alla occupazione- (la FIAT ne è l'esempio più eclatante).
- Know how tecnologico; nonostante la scarsa propensione degli ultimi 20anni di governi bui ad incentivare la ricerca, è indubbia l'eccellenza italiana nel campo delle scienze che hanno contribuito massicciamente nella determinazione dei risultati ottenuti dalla ricerca privata, ad esempio nella meccanica : i motori Jet e MultiJet FIAT utilizzata da tutti i grandi marchi automobilistici europei, nell''''''''aereonautica: gli impareggiabili elicotteri della Agusta Westland, nell'astronautica con i moduli Spacelab e Columbus.
- Delle infrastrutture, dell'energia diligente e creativa degli
operai, dei tecnici, dei dirigenti .
è una scelta che denota mancanza di etica sia sul piano morale e non c'è bisogno di spiegare, sia sul piano professionale perchè contiene insita, l'idea che non si è capaci di imprenditorialità senza una rete di protezione statale e cioè senza la quasi certezza matematica di incamerare i profitti e di lasciare le perdite.
C'è poi chi non se le è sentita di abbandonare completamente il proprio paese, le aziende della moda, ma non certamente per senso patrio, quanto per ragioni di opportunità offerta dall''uso del marchio made in Italy che evidentemente ancora tira. Infatti la maggior parte delle produzioni di queste aziende sono prodotte all'estero (in Cina) e le produzioni italiane sono tenute solo per giustificare l'uso del marchio Italia.
Sono delinquenti taluni imprenditori italiani?