Il Governo di Ambrogio

11/04/2012 18:04:00 - autore: psio - categ.: Ambiente & Sostenibilita

 

Noi crediamo che Ambrogio Lorenzetti nel creare la sua opera più sentita intendesse, attraverso la immediatezza delle immagini, fornirci quegli elementi di valutazione assoluti per giudicare i governi e la nostra condizione di cittadino.

Un Popolo può dirsi tale soltanto se esiste l'unione sei suoi membri, non va confuso con una massa amorfa di cittadini,e deve formare un corpo politico, loStato.
Tale unione nasce da un'obbligazione che, per essere giuridicamente valida, deve avere un fondamento.
Il fondamento che da vita ad un corpo politico risiede nel patto con il quale ciascuno aliena tutto se stesso, senza riserve, verso tutti e dal quale deriva l'obbligo di tutti verso ciascuno.
Rinunciando spontaneamente alla indipendenza naturale, alla ineguaglianza naturale, ognuno diviene cittadino, ossia diviene uguale sia giuridicamente che moralmente.
Lo Stato quindi rappresenta la volontà generale che crea le leggi e persegue il bene comune del corpo sociale; tali leggi hanno validità nella misura in cui rispondono ai bisogni comuni, e sono di utilità generale.
Per far questo lo Stato ha bisogno di un organo esecutivo: il Governo, che ne curi l'applicazione. Il Governo non può tuttavia sostituirsi alla legge, che deve eseguire ma che non può modificare, poichè il suo compito è quello di tutelare la libertà civile e politica di cui la legge è espressione.
Per impedire la degenerazione del corpo politico occorre opporsi alle più piccole infrazioni alla legge commesse dal potere esecutivo (il governo o i suoi membri), in quanto esse indurrebbero a sovrapporre tale potere alla sovrana volontà generale.
Se succede che la legge venga subordinata agli uomini che detengono il potere esecutivo, lo Stato è distrutto, il "contratto sociale" negato, non essendovi più un popolo sovrano, ma solo schiavi e padroni

da Il Contratto Sociale di Jean Jacques Rousseau.


Il testo del contratto sociale italiano è la Costituzione emanata il 2 giugno del 1946.
Come fonte e modello per le leggi ordinarie, prevede un insieme di regole per la propria autodifesa e l'unico modo per aggirare questo ostacolo è cambiare quelle regole.
 
Essendo nata come strumento primario di governo, improntato alla Giustizia ed al Buonsenso, non ha la pretesa di soddisfare immutata le esigenze che cambiano con il passare del tempo (i padri fondatori erano ben consci di questo); essa è stata dotata di una certa flessibilità, attivabile con le regole che essa stessa contiene e che si possono riassumere così : 

Chiunque volesse cambiare i termini di legge fosse anche il governo, senza il beneplacido di  tutti i sottoscrittori compirebbe un delitto contro lo Stato, così grande da determinare la dissoluzione repubblicana sfociando così in un regime.


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